DWQA QuestionsCategoria: CremazioniSepoltura con metodologia Bios Urn
admin Staff ha scritto 7 anni fa

Ho letto il forum e in parte ho già trovato risposta alle mie domande, tuttavia il progetto che ho in mente non rientra nello specifico in nessuno degli argomenti proposti.

Ciò che mi propongo di fare è una via di mezzo tra il “wood cemetery” e la collocazione di ceneri in terra.

Curiosando su intenet sono a venuta a conoscenza della Bios Urn (https://urnabios.com/urn/). Un’urna completamente biodegradabile dove oltre alle ceneri viene messo il seme di un albero. Questa, una volta interrata, permette alla pianta di svilupparsi nutrendosi delle ceneri (che tra l’altro sono un ottimo fertilizzante).

Ora mi chiedo:

1) Un terreno privato dove piantare questo tipo di oggetto è da considerarsi ancora un cimitero?

2) Se sì, considerata la particolarità del trattamento delle salme, è davvero illegale?

3) Questa Bios Urn è un “contenitore idoneo”

1 Risposte
admin Staff ha risposto 4 anni fa

1) Sì sempre che eventualmente d’accordo con il Comune e con l’Asl e in perfetta congruità con la normativa regionale la cosa avvenisse gratuitamente totalmente sia al momento della “dispersione lenta in natura delle ceneri” che poi durante la crescita dell’albero o arbusto.
2) Purtroppo sì, sempre che il Comune o i comuni che magari condividono l’area naturale fuori dai centri abitati che Lei come proprietaria vorrà mettere a tale destinazione non Le possano fornire una speciale autorizzazione e vi sia vigilanza che nulla sia assoggettato a lucro.
3) Certamente se per esempio il contenitore venisse impiegato in un cimitero comunale, magari in un’area di sua proprietà oggi ma che Lei potrebbe donare al Comune (purchè libera da fabbricati, purchè recintabile, anche a verde ma di altezza di mt 2,50 o mt 2,00 secondo i disposti regionali, purchè distante il bordo recintabile almeno 200 mt da case ed abitati).
Lei potrebbe fare una proposta di Paternariato Pubblico Privato al Comune, regolamentando l’uso, le modalità varie, le tariffe la durata della sua gestione (max 30 anni) avendo presente che esaurita la gestione trentennale il Comune divenuto proprietario dell’area potrà riconferirle la concessione (previa gara) oppure gestirla in proprio oppure potrebbe anche dismetterla come cimitero.
Insomma in Italia dal 1934 i cimiteri sono solo pubblici per garantire COMUNQUE una continuità di servizio al cittadino residente (che contribuisce attraverso le tasse e le tariffe alla gestione cimiteriale) in qualunque condizione. La prerogativa è che l’Ente pubblico, seppure in difficoltà, il servizio istituzionale lo deve sempre garantire. Cosa diversa è per un Privato gestore di un pubblico servizio, anche se questo fosse Ente (privato) in quanto un suo fallimento non consentirebbe il mantenimento del servizio con assunzione diretta in sostituzione immediata come accade per le strutture pubbliche.
Va letta come una garanzia. Se si guarda ciò che accade in America o in Inghilterra, ad es. noterà che tutto sommato la nostra istituzione cimiteriale pubblica è molto seria a confronto e molto vicina alle mille esigenze dei nostri variegati cittadini italiani: abbiamo una notevole “biodiversità” anche in questo settore.