A seguito di eventi atmosferici eccezionali accaduti nella notte del 3/08/2009 la testata di una tomba di famiglia è caduta, danneggiando un’altra tomba posta.
Nel 2009 il danneggiante ha richiesto i dati del concessionario danneggiato, dati che per motivi sconosciuti non sono stati forniti dall’allora responsabile. A distanza di più di 4 anni il danneggiato ha chiesto che la tomba gli venga riparata.
Si chiede ora se tale richiesta può essere inoltrata al danneggiante o se trattandosi di cause di forza maggiore, il danno debba comunque essere riparato in proprio.
Comune di Monfalcone (GO)
La redazione says:
Eventi atmosferici eccezionali a parte un elemento di una tomba cadendo ha danneggiato un’altra tomba di altro concessionario affiancata.
E’ giusto che sia avanzata rivalsa dal danneggiato ed è giusto da parte del danneggiante che, nel caso in cui riconoscesse che l’incidente comunque si sarebbe potuto evitare se l’elemento precipitato fosse stato fissato opportunamente, vi sia volontà al ristoro del danno avvenuto.
Le parti tra loro definiranno nelle forme civili a loro disposizione le modalità di risarcimento o intraprenderanno una causa civile.
E’ comunque palese che il Comune debba fornire i dati del vicino Concessionario danneggiato e/o viceversa del Concessionario che ha causato il danno: si richiama a tal proposito anche il Vs. Regolamento comunale di polizia mortuaria vigente, art. 3.
Difatti il compito della sorveglianza o custodia cimiteriale è anche questo,
art. 52 del DPR 285/1990.
Il Servizio cimiteriale è attore della sorveglianza continua e primo segnalatore di qualsiasi evento.
Non sottovalutiamo l’aspetto della pubblica incolumità che è oggetto, nel caso fosse necessario, anche di disciplina con Ordinanza del Sindaco affinché siano rimosse le fonti di pericolo e ripristinata la libera fruizione del cimitero, che è bene demaniale pubblico aperto alla fruizione pubblica e il decoro che richiede il luogo stesso.
L’art. 63 sempre del DPR 285/1990 evidenzia la importanza del Servizio di custodia cimiteriale e dell’onere della sorveglianza per evitare l’incuria, presupposto, non solo di potenziale pericolo pubblico ma anche delle condizioni di “stato di abbandono di tomba”, qualsiasi essa sia, sepoltura in campo comune, in loculo di colombario o in tomba di famiglia.
Tanto per esemplificare: se uno inciampa nella lastra in condizione come da foto, e si rompe i denti (accaduto altrove), e il comune non ha fatto niente per evitare l’incidente, non ha transennato, o mandato notifiche agli interessati di sistemare la situazione, è corresponsabile. Se poi ha intralciato la sistemazione non comunicando i dati….
Pertanto si suggerisce una sollecita azione comunicando le informazioni necessarie affinché i rispettivi concessionari provvedano ad una rapida sistemazione e ripristino: occorre valutare che probabilmente tale stato di condizione mette in pregiudicato l’utilizzabilità attuale delle due tombe.
La Redazione