Sono l’erede di una congiunta, una bisnonna, nel cui interesse nel 1966 era stato sottoscritto con una congregazione un contratto di concessione di due loculi (pagato profumatamente all’epoca), uno per il marito appena deceduto e l’altro per il futuro decesso della bisnonna. La concessione dei loculi prevedeva la durata di 50 anni dalla tumulazione. Per il bisnonno sarebbero decorsi dal 1966, per la bisnonna dal 1980 (anno della sua tumulazione).
Intorno agli anni 2000 la congrega ha effettuato dei lavori di risistemazione dei loculi, abbattendo tutti quelli preesistenti ammalorati (sui quale pare incombesse un’ordinanza di abbattimento) e ricostruendo integralmente una nuova struttura sempre sulla stessa area. La congregazione ha poi provveduto a riposizionare i feretri nei nuovi loculi, seppure in posizioni diverse dal momento che la struttura era nuova.
Durante quei lavori il feretro del bisnonno è stato estumulato e le ossa posizionate altrove.
Nei mesi scorsi ricevo un preavviso di estumulazione per superamento dei 30 anni dalla tumulazione relativamente al loculo della bisnonna. Alle mie rimostranze sulla durata cinquantennale mi è stato risposto che quel contratto non vale più perchè c’è un regolamento di polizia mortuaria che stabilisce durata trentennale e che comunque riguardava la vecchia struttura. Inoltre, a loro dire, con il traslamento del feretro nella nuova struttura, non essendo stata fatta alcuna richiesta di novazione, la durata è diventata automaticamente trentennale.
Io ritengo che il contratto di concessione vincoli la congrega a quanto ha pattuito. Cosicchè, il mio interlocutore è la congregazione e non il Comune. La congregazione si è impegnata (a pagamento) a una concessione cinquantennale e quella deve rispettare. Il fatto che i loculi non siano più quelli a causa del rifacimento della struttura asseritamente imposto dal Comune, non sottrae la congregazione all’obbligo di rispettare la sistemazione dei resti della bisnonna.
C’è qualche normativa che dia ragione alla congregazione oppure le cose stanno come ritengo?
Privato
La redazione says:
Come prima cosa bisogna verificare cosa era previsto nella concessione originale, che fa fede, come contratto fra le parti, nei rapporti fra Confraternita e concessionario.
Rifacimento dei loculi per non essere a norma
Il Comune vigila sull’attività delle Confraternite e Associazioni che operano all’interno del recinto cimiteriale e queste devono rispettare le prescrizioni del Regolamento di polizia mortuaria e le norme di legge. Pertanto è legittimo che il Comune costringa al rispetto dell’igiene e del decoro, che, se non mantenuto, va ripristinato a spese della Confraternita, anche con nuova costruzione. Nessun addebito nei confronti dei concessionari della Confraternita, la quale ha garantito agli stessi un sepolcro a norma utilizzabile per una durata di 50 anni. Il contratto non decade, perché la nuova sistemazione è causata da mancata rispondenza alle norme da parte della Confraternita, e comunque è una attività non richiesta dal concessionario e non prevista nella concessione.
Riduzione della durata
Se il Regolamento di Polizia Mortuaria prevede che la durata delle sepolture sia di 30 anni, ed è previsto che questa disposizione vale anche per il pregresso (e solo se questa specifica è enunciata), le sepolture vanno portate a 30 anni, ma poiché la Confraternita ha stipulato un contratto per 50 anni, deve restituire la quota parte di importo pagato e non goduto nella misura dei due quinti, per aver fornito solo parzialmente il servizio per il quale è stata pagata.
http://www.tuttosuicimiteri.it/forum/gestione-amministrativa/gestione-concessioni/confraternita-riduzione-della-concessione-da-cinquantennale-a-trentennale/