Sono una dipendente della P.A., precisamente Regione Veneto, provincia di Vicenza. Oramai da qualche anno mi occupo anche di cimiteri,e vorrei sapere da quanto tempo in Italia viene utilizzato il rivestimento di zinco per le tumulazioni in loculo o Tombe di Famiglia. Chiedo questo perché nei nostri cimiteri quasi tutte le salme provenienti da queste sepolture NON sono riducibili, e mi chiedevo se per le salme sepolte nella prima metà del secolo scorso (che peraltro apparterrebbero a sepolture perpetue) fossero parimenti mummificate anche loro.
Comune di Sarego (VI)
La redazione says:
L’art. 31 e 64 del RD n. 448 del 25/07/1892 prevedeva l’impiego della duplice cassa solo nel caso di trasporti da è per fuori nazione o quando tra comuni o quando fra avelli (nicchie o loculi).
La istituzione dei cimiteri comunali è del 1934 (con il TU delle Leggi Sanitarie).
Otto anni dopo con Regio Decreto n. 1880 del 21/12/1942 si emana il Primo Regolamento di Polizia mortuaria nazionale.
Nel testo del regolamento del 1942, negli articoli. 27 (capo Trasporto cadaveri) e nell’art. 56 (Capo Tumulazione) si parla di cassa metallica (specificando che per metallo si intende zinco o piombo) per la tumulazione o per trasporti dall’estero o per l’estero e per quelli tra Comuni (a prescindere dalla condizione di sepoltura che sarà poi effettuata), quindi esaltando l’aspetto di tutela e presidio igienico sanitario.
Si può supporre che prima dell’entrata in vigore del regolamento la cassa in zinco (non richiesta), venisse comunque utilizzata qualche volta.
In ogni caso, dopo 70 anni, è presumibile che i resti mortali (oggi così sono definiti i defunti che sono tumulati da oltre 20 anni per gli effetti del DPR 254/2003) siano per buona parte mineralizzzati, ma spesso si trovano comunque corificati o mummificati o non mineralizzati (non scheletrizzati).
In questo caso il rimedio è quello della inumazione a ciclo ridotto (5 anni) con successiva collocazione dei resti o in ossario/cinerario comune o in avello (ossario o cinerario) oppure della cremazione, con affidamento/dispersione delle ceneri o collocazione delle urne in cinerari/loculi/tombe di famiglia.
Dobbiamo evidenziare l’aspetto positivo della estumulazione in generale ma di quella “ordinaria” in particolare, in quanto consente il recupero di posti salma esistenti, riducendo le necessità di realizzarne dei nuovi e consente anche il recupero di vecchi loculi che spesso sono presenti e qualificanti le parti cimiteriali più antiche e quindi spesso in edifici cimiteriali di pregio seppure da restaurare o mantenere, facilmente riconvertibili ad es. in “Sacelli Familiari” per Urne cinerarie e/o Resti ossei: tutto guadagno per l’Amministrazione pubblica sia nel senso patrimoniale (riuso) che nel senso di uso cimiteriale.
Difatti si evidenzia che spesso la dispersione in natura evita che il cittadino familiare ricorra al cimitero: sempre che il Comune non stabilisca che comunque il luogo “comune” deputato per la “pietas” dei defunti di tutti i concittadini sia il cimitero e quindi renda necessario nel regolamento di polizia mortuaria comunale che una targa alla memoria sia comunque presente all’interno del cimitero.